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giovedì 19 giugno 2014

Eventi avversi in chirurgia


Nella chirurgia gli eventi avversi sono piuttosto rari se commisurati al numero delle attività svolte ed avvengono soprattutto in corso di intervento o nell’immediato post-operatorio.
Occorre ricordare gli scenari ove si svolgono le attività:
1) la sala operatoria,
2) il reparto di degenza.
E’ dalla capacità di interazione tra questi due ambiti che scaturiscono le condizioni di assistenza in sicurezza del paziente.
Si possono distinguere due aspetti che incidono sulla sicurezza clinica
1) quelli legati alla capacità professionale dell’equipe chirurgica
2) quelli legati alle modalità organizzative adottate nel reparto di degenza le competenze cliniche, la professionalità, la capacità tecnica di condurre a termine un atto operatorio fanno parte di quelle condizioni di base attese dal chirurgo.
Gli aspetti organizzativi sono invece condizionati soprattutto da due branche chirurgiche: 
- l’emergenza-urgenza,
- le attività programmate in elezione.
Prevenire incidenti (contatto con materiale infetto in sala operatoria o in corsia nel corso delle medicazioni chirurgiche, ferite da strumenti appuntiti o aghi contaminati da materiale infetto, ecc) significa:
1) consentire al personale di reparto una tranquillità lavorativa,
2) disporre ad una migliore e maggiore attenzione per il paziente,
3) ridurre conseguentemente i rischi di errore.
Gli eventi avversi accadono con maggior prevalenza in sala operatoria, nel reparto di degenza, al pronto soccorso, in ambulatorio e, nella maggior parte dei casi sono conseguenze direttamente collegate all’intervento (tecnica di esecuzione) ma in alcuni casi esistono condizioni predisponenti (obesità, abuso di alcool e/o di sostanze stupefacenti, trattamenti farmacologici, età).
Le figure infermieristiche presenti i sala operatoria sono:
-         infermiere di sala,
-         infermiere  strumentista,
-         infermiere di anestesia.
 L’infermiere di sala costituisce una figura di supporto fondamentale per gli operatori, per l’anestesista e per l’infermiere strumentista. Funzione essenziale e peculiare di tale figura infermieristica è senza dubbio quella de corretto posizionamento del paziente sul lettino operatorio, sebbene come ampiamente precisato dalla giurisprudenza ( Cass. Pen. Sez IV, 27 luglio 1983: “… detta attività deve essere sempre svolta sotto il controllo del sanitario e più precisamente del medico anestesista il quale è presente in pre-sala e deve vigilare al regolare posizionamento del paziente al momento in cui avviene…”) la responsabilità sarebbe da condividere con l’intero staff chirurgico.
Altra possibile fonte di responsabilità per tale figura infermieristica potrebbe essere costituita dall’erronea conservazione, preparazione ovvero posizionamento della placca dell’elettrobisturi con rischio di elettrocuzione del paziente.
E’ possibile riassumere l’insieme delle mansioni dell’infermiere di sala:
-         preparazione delle apparecchiature per l’anestesista e loro pulizia disinfezione e sterilizzazione,
-         posizionamento dell’operando sul lettino,
-         sorveglianza e supporto al medico anestesista nel coso della sedazione,
-         monitoraggio di polso, pressione arteriosa e respiro nel post-operatorio,
-         sorveglianza di apparecchi di respirazione automatica , monitoraggio ecc.
L’infermiere strumentista è adibito a:
-         scelta (unitamente al chirurgico) di ferri e dello strumentario chirurgico,
-         sterilizzazione del materiale operatorio,
-         preparazione del tavolo chirurgico,
-         conta pre-operatoria (unitamente al chirurgo) delle garze e dello strumentario,
-         vestizione del chirurgo,
-         conta post-operatoria (unitamente al chirurgo) delle garze e dello strumentario.
Appare evidente che il maggior rischio che incombe sulla figura dell’infermiere strumentista è costituito dalla possibilità di “abbandono” di corpi estranei nel paziente.
Anche in questo caso la giurisprudenza sembrerebbe concorde nel voler addebitare l’eventuale responsabilità derivante da simile dimenticanza non al solo infermiere ferrista ma all’intera equipe chirurgica.
L’infermiere di anestesia non costituisce vera e propria specializzazione pur costituendo figura di supporto essenziale per il medico anestesista.
(A differenza di quanto accade in USA dove da molto tempo esiste la figura del nurse anesthesist dotato di indipendenza operativa).

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