Nella chirurgia gli eventi avversi sono
piuttosto rari se commisurati al numero delle attività svolte ed avvengono
soprattutto in corso di intervento o nell’immediato post-operatorio.
Occorre ricordare gli scenari ove si
svolgono le attività:
1) la sala operatoria,
2) il reparto di degenza.
E’ dalla
capacità di interazione tra questi due ambiti che scaturiscono le condizioni di
assistenza in sicurezza del paziente.
Si possono distinguere due aspetti che
incidono sulla sicurezza clinica
1) quelli legati alla capacità
professionale dell’equipe chirurgica
2) quelli legati alle modalità
organizzative adottate nel reparto di degenza le competenze cliniche, la professionalità, la capacità tecnica di condurre a
termine un atto operatorio fanno parte di quelle condizioni di base attese dal
chirurgo.
Gli aspetti organizzativi sono invece
condizionati soprattutto da due branche chirurgiche:
- l’emergenza-urgenza,
- le attività programmate in elezione.
Prevenire incidenti (contatto con materiale
infetto in sala operatoria o in corsia nel corso delle medicazioni chirurgiche,
ferite da strumenti appuntiti o aghi contaminati da materiale infetto, ecc)
significa:
1) consentire al personale di reparto una
tranquillità lavorativa,
2) disporre ad una migliore e maggiore
attenzione per il paziente,
3)
ridurre conseguentemente i rischi di errore.
Gli
eventi avversi accadono con maggior prevalenza in sala operatoria, nel reparto
di degenza, al pronto soccorso, in ambulatorio e, nella maggior parte dei casi
sono conseguenze direttamente collegate all’intervento (tecnica di esecuzione)
ma in alcuni casi esistono condizioni predisponenti (obesità, abuso di alcool
e/o di sostanze stupefacenti, trattamenti farmacologici, età).
Le figure
infermieristiche presenti i sala operatoria sono:
-
infermiere
di sala,
-
infermiere
strumentista,
-
infermiere
di anestesia.
L’infermiere di sala costituisce una figura di
supporto fondamentale per gli operatori, per l’anestesista e per l’infermiere
strumentista. Funzione essenziale e peculiare di tale figura infermieristica è
senza dubbio quella de corretto posizionamento del paziente sul lettino
operatorio, sebbene come ampiamente precisato dalla giurisprudenza ( Cass. Pen.
Sez IV, 27 luglio 1983: “… detta attività deve essere sempre svolta sotto il
controllo del sanitario e più precisamente del medico anestesista il quale è
presente in pre-sala e deve vigilare al regolare posizionamento del paziente al
momento in cui avviene…”) la responsabilità sarebbe da condividere con l’intero
staff chirurgico.
Altra
possibile fonte di responsabilità per tale figura infermieristica potrebbe
essere costituita dall’erronea conservazione, preparazione ovvero
posizionamento della placca dell’elettrobisturi con rischio di elettrocuzione
del paziente.
E’
possibile riassumere l’insieme delle mansioni dell’infermiere di sala:
-
preparazione
delle apparecchiature per l’anestesista e loro pulizia disinfezione e
sterilizzazione,
-
posizionamento
dell’operando sul lettino,
-
sorveglianza e
supporto al medico anestesista nel coso della sedazione,
-
monitoraggio di polso,
pressione arteriosa e respiro nel post-operatorio,
-
sorveglianza di
apparecchi di respirazione automatica , monitoraggio ecc.
L’infermiere strumentista è adibito a:
-
scelta (unitamente al
chirurgico) di ferri e dello strumentario chirurgico,
-
sterilizzazione del
materiale operatorio,
-
preparazione
del tavolo chirurgico,
-
conta pre-operatoria
(unitamente al chirurgo) delle garze e dello strumentario,
-
vestizione del
chirurgo,
-
conta post-operatoria
(unitamente al chirurgo) delle garze e dello strumentario.
Appare evidente che il maggior rischio che
incombe sulla figura dell’infermiere strumentista è costituito dalla
possibilità di “abbandono” di corpi estranei nel paziente.
Anche in questo caso la giurisprudenza
sembrerebbe concorde nel voler addebitare l’eventuale responsabilità derivante
da simile dimenticanza non al solo infermiere ferrista ma all’intera equipe
chirurgica.
L’infermiere di anestesia non costituisce
vera e propria specializzazione pur costituendo figura di supporto essenziale
per il medico anestesista.
(A differenza di quanto accade in USA dove
da molto tempo esiste la figura del nurse anesthesist dotato di indipendenza
operativa).
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