è la responsabilità
che sorge per effetto della violazione del precetto penale e dà luogo
all’applicazione di pene (pecuniarie o personali). Ha carattere sanzionatorio,
in quanto esprime la reazione della collettività alla lesione di primari beni
della vita ritenuti di importanza ultraindividuale. È personale (coincidenza
tra autore della condotta e destinatario della sanzione).
È tipica
(nessuno può essere chiamato a rispondere per un fatto se questo non è previsto
come reato dalla legge).
I REATI DEL COORDINATORE:
1. somministrazione di terapie:attribuzione della preparazione o
somministrazione a personale non addetto, mancata segnalazione al medico di
errori rilevati o presunti, corretta tenuta e compilazione della cartella
infermieristica.
2. gestione dei farmaci (acquisizione, somministrazione,conservazione) conservazione farmaci scaduti(art.
443 c.p.), conservazione registro carico-scarico dei stupefacenti(art. 60
DPR309/1990).
Competono al coordinatore doveri di approvvigionamento e
di custodia dei farmaci(Art. 41 DPR128/1969).La negligente conservazione negli
armadietti di alcuni medicinali scaduti
espone il coordinatore infermieristico alla fattispecie colposa di tentativo
punibile di somministrazione di medicinali guasti quando costituisca atto idoneo
diretto in modo non equivoco alla somministrazione(Cassazione penale I n.
4140/1995).
La
detenzione di farmaci scaduti o imperfetti non è prevista dalla legge come
reato, in quanto l’art. 443 c.p. sanziona tre condotte: la detenzione per il
commercio, il commercio e la somministrazione di farmaci guasti o imperfetti.
Non costituisce tentativo di somministrazione la pura detenzione di farmaci
scaduti conservato negli armadietti ad uso del personale infermieristico
(Cassazione penale n. 190/1995).
L’infermiera e il coordinatore sono responsabili della
morte di un paziente dovuta a somministrazione errata di sostanza
venefica(velenosa)(es. solfato di magnesio), a causa della negligente
conservazione della sostanza sul carrello dei medicinali anziché in separato
armadietto.
Concorrono alla corretta gestione dei farmaci tre soggetti:
il medico che prescrive il farmaco, il farmacista che deve preparare il
medicamento, l’infermiere che deve provvedere alla sua somministrazione. Al
coordinatore spetta l’organizzazione del servizio infermieristico, la custodia
e l’approvvigionamento dei medicinali, ma non il rispetto delle specifiche
attività di dosaggio ed il controllo dell’esattezza della prescrizione del
farmaco(Cassazione penale n. 13219/2000).
I campioni gratuiti di un farmaco
devono essere consegnati esclusivamente a medici autorizzati a
prescriverli(art.13 D.Lgs.n.541/1992).
Essi pertanto devono essere detenuti e custoditi
separatamente solo dal personale medico che risponde a tutti gli effetti della
loro conservazione, perdita, deterioramento.
4. igiene e
sicurezza degli ambienti di lavoro:nei confronti dei propri collaboratori in
qualità di preposto ex D.Lgs.626/1994 formazione ed informazione sui rischi
generici e specifici dell’attività uso dei DPI(dispositivi per la protezione
individuale) richiesta al medico competente di verifica delle condizioni di
idoneità alle mansioni. Nei confronti dei pazienti (igiene dei locali,
condizioni del microclima ambientale per prevenire infezioni nosocomiali, divieto
di fumare).
è
la responsabilità che sorge in capo ai dipendenti pubblici per i danni causati
all’ente di appartenenza o alla Pubblica Amministrazione in generale (danno
erariale).
PRESUPPOSTI
NORMATIVI:
i
dipendenti pubblici sono direttamente responsabili degli atti compiuti in
violazione dei diritti altrui (art. 28 costituzione). Il dipendente che
nell’esercizio delle sue funzioni, cagioni ad altri un danno è tenuto al
risarcimento. È danno ingiusto quello cagionato con dolo o colpa grave
(artt.22/23 DPR3/1957).
L’affermarsi
della professione infermieristica ha comportato un accresciuto livello di
autonomia al quale corrisponde un altrettanto accresciuto livello di
responsabilità. La consapevolezza delle proprie responsabilità va vista non
solo in un’ottica difensiva di tutela della propria posizione, ma come
occasione di miglioramento in termini di efficacia e di efficienza, della
risposta assistenziale ai bisogni dell’utenza.
Nessun commento:
Posta un commento